Ultimo aggiornamento 7 Marzo 2022  
Perché delle meravigliose poesie - a parte le mie - in questa home page? Perché la poesia è l'emozione del cuore e dell'anima, e la nostra essenza di uomini sta lì, nella nostra capacità, intima e profonda, di distinguere ciò che è buono da ciò che è cattivo, ciò che è bello da ciò che è brutto, ciò che è in alto da ciò che è in basso, ciò che è giusto da ciò che è profondamente ingiusto, ciò che è veramente importante, per cui a volte siamo disposti a dare la nostra vita, da ciò che lo è meno o importante proprio non lo è. E chi un cuore non ce l'ha? Si consoli, può vivere benissimo anche senza tutto ciò, può persino raggiungere posizioni di spicco e grande responsabilità nella società ed essere ugualmente felice. Ma la poesia dov'è? E' solo in alcuni versi scritti da qualche parte o la possiamo trovare altrove? La poesia può essere in ogni dove: in una musica, in una canzone, in un quadro, in due giovani che si abbracciano sulla riva del mare, a mezzanotte, con la luna piena, in due persone anziane che si tengono per mano dopo sessant'anni di vita insieme; la poesia può essere in un fiore che sboccia all'improvviso dopo un temporale, in un ragazzo di colore che incontri davanti ad un supermercato e ti tende la mano chiedendoti se hai un lavoro da offrirgli. La poesia è in "I have a dream di Martin Luter King. La poesia è ovunque. La poesia è negli occhi di mia madre quando mi vede andare via, ogni volta, sempre gli stessi, pieni di lacrime.


 

Ama la vita così com'è - Poesia di Madre Teresa di Calcutta

Ama la vita così com'è
Amala pienamente, senza pretese;
amala quando ti amano o quando ti odiano,
amala quando nessuno ti capisce,
o quando tutti ti comprendono.

Amala quando tutti ti abbandonano,
o quando ti esaltano come un re.
Amala quando ti rubano tutto,
o quando te lo regalano.
Amala quando ha senso
o quando sembra non averlo nemmeno un pò.

Amala nella piena felicità,
o nella solitudine assoluta.
Amala quando sei forte,
o quando ti senti debole.
Amala quando hai paura,
o quando hai una montagna di coraggio.
Amala non soltanto per i grandi piaceri
e le enormi soddisfazioni;
amala anche per le piccolissime gioie.

Amala seppure non ti dà ciò che potrebbe,
amala anche se non è come la vorresti.
Amala ogni volta che nasci
ed ogni volta che stai per morire.
Ma non amare mai senza amore.

Non vivere mai senza vita!

La poesia che mi commuove ogni volta che l'ascolto recitata da Arnoldo Foà: lettera di un soldato.
Ascoltatela, da soli, nel buio di una stanza...

La poesia che amo di più, fin dalla giovinezza: Se, di Rudyard Kipling

il video - recita Alberto Lupo

Se riuscirai a non perdere la testa, quando tutti
intorno a te la perdono, e ti mettono sotto accusa;
se riuscirai ad avere fiducia in te stesso,
quando tutti dubitano di te,
ma a tenere nel giusto conto il loro dubitare,
o essendo calunniato, a non rispondere con calunnia,
o essendo odiato, a non abbandonarti all'odio,
pur non mostrandoti troppo buono,
né parlando troppo saggio;
se riuscirai a sognare, senza fare dei sogni i tuoi padroni;
se riuscirai a pensare, senza fare dei pensieri il tuo fine;
se riuscirai, incontrando il successo e l'insuccesso,
a trattare questi due impostori allo stesso modo,
e vedere le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
e umiliarti, e ricostruirle con i tuoi strumenti oramai logori;
se riuscirai a sopportare di sentire le verità che hai detto,
distorte da furfanti che ne fanno trappole per sciocchi;
se riuscirai a fare un solo fagotto delle tue vittorie,
e a rischiarle in un solo colpo a testa o croce,
e perdere, e ricominciare da dove iniziasti,
senza dire mai una parola su quello che hai perduto;
se riuscirai a costringere il tuo cuore, i tuoi nervi, i tuoi polsi a sorreggerti,
anche dopo molto tempo che non te li senti più, ed a resistere,
quando oramai in te non c'è più niente tranne la tua volontà che ripete, resisti!
Se riuscirai a parlare con la canaglia senza perdere la tua onestà,
o a passeggiare con i Re senza perdere il senso comune,
se tanto nemici che amici non possono ferirti,
se tutti gli uomini per te contano, ma nessuno troppo;
se riuscirai a colmare l'inesorabile minuto con un momento fatto si sessanta secondi,
tua è la Terra, e tutto ciò che è in essa, e quel che più conta,
sarai un uomo, figlio mio!

I sogni

I sogni ci avvolgono, ci stringono,
fanno compagnia ai nostri pensieri,
anche quando siamo soli,
anche quando siamo tristi.
I sogni sono la nostra forza,
il nostro coraggio,
la nostra disperazione.
I sogni sono forti, sono tenaci,
resistono al tempo che vola via,
ai capelli che si imbiancano,
alle braccia che si fanno pesanti,
alle gambe che diventano insicure.
Resistono alla nostalgia, al rimpianto,
agli occhi che si inumidiscono,
al nodo che ci prende alla gola.
Resistono alla tenerezza di un bacio,
di una carezza,
di un amore.
I sogni ci sono sempre,
anche quando ci assopiamo per un attimo,
o per l'eternità.

Claudio Arditi


L'amore è un sogno che si realizza

 
A mio figlio (che si sposa)

Erano pensieri e desideri,
sogni e speranze,
in mezzo a montagne verdi
ed acque azzurre.
Poi le corse, mano nella mano,
tra colline in fiore e strade scoscese,
a rincorrere una mèta,
o forse solo un aquilone.
Ora sarà la vita,
la vostra vita,
mai doma, mai sazia,
ma affascinante ed unica,
da rispettare ed amare,
in un mare in tempesta,
o sulle ali di una farfalla.
E di noi?
Di noi la nostalgia,
per ciò che è stato,
e mai più sarà.
Ed una lacrima,
in silenzio,
davanti ad una stanza vuota.

E' l'amore

Ho visto la luce
nei tuoi meravigliosi occhi azzurri,
era la luna,
ho visto una carezza sui tuoi capelli neri,
era il vento,
ti ho visto correre, mano nella mano,
su un prato in fiore e cercare l’infinito,
eravamo noi due,
ho sentito un cuore battere forte,
era il tuo e il mio,
vedo le foglie cadere sui nostri capelli bianchi,
è la vita,
scorgo una lacrima scendere sul tuo viso,
è la nostalgia,
cerco una mano da unire alla mia,
è l’Amore.
(E nel silenzio un bacio, come il primo, come altri cento, come altri centomila)
(Come la magia di un sogno)


Claudio Arditi


Immagina, dal cielo

vedo il sole, è la vita.
Vedo i colori,
sono i miei e i tuoi,
piccolo, grande uomo.
Vedo la gioia e il dolore,
vedo l’umiliazione e il riscatto,
vedo la disperazione e la speranza.
E poi gli amori,
quelli piccoli e quelli grandi,
quelli incancellabili,
e quelli straordinari ed unici,
che fanno vibrare i cuori
e smuovono le montagne,
in un povero villaggio,
in una capanna,
o per le vie di Calcutta,
che importa, sono straordinari!


Claudio Arditi

La Speranza

La schiena è ricurva e le braccia sono pesanti,
di chi è abituato alla fatica e al sudore.
Le vesti sono sporche ed il capo a toccare la terra,
di chi ha perduto la dignità e il rispetto.
Gli occhi sono lucidi e tristi,
di chi convive con la sofferenza e con l'umiliazione.
Eppure la vita è ancora tua,
rivendicala, aggrediscila,
con forza e con determinazione.
Piegala ai tuoi desideri, ai tuoi sogni mai dimenticati e mai sopiti,
ed alza lo sguardo,
c'è la luce immensa della Speranza
ad illuminare il tuo volto
e ad indicarti la strada,
seguila, senza esitazioni e senza reticenze,
senza troppi rancori e senza troppi rimpianti,
in fondo la vita vale pur un attimo di incontrollato abbandono,
di tenerezza, di pace, d'amore.

Claudio Arditi

Riprovaci!

Tuo è Sole,
tuoi sono i colori e i profumi,
tuo è il vento che accarezza i capelli,
tue sono le braccia che stringono forte.
Tue sono le grida,
tuoi sono i fremiti,
tuoi sono i desideri di uomo.
Tuo è il Cielo,
tua è la speranza
e la gioia di vivere,
riprovaci,
e non abbandonarti più!

Claudio Arditi


La borsa di plastica

Intorno il silenzio,
solo una musica, lontano, forse una festa.
Fiocchi di neve scendono silenziosi davanti a me,
e poi si perdono sul selciato.
Il mio volto appare e scompare, con regolarità,
illuminato dalle luci della casa di fronte.
Alzo lo sguardo,
un uomo sta passeggiando con il suo cane,
mentre due ragazzi, abbracciati,
si avvicinano ad un portone,
la ragazza sorregge una borsa di plastica.
Che strano, è uguale alla mia!
Ho freddo, ho tanto freddo!
(E' Natale! Ma non per me)

Claudio Arditi

 

Guarda le stelle, papà!

La mia anima è lì?
Sì, la tua anima è lì.

E' una grande emozione, papà!
Sì, è una grande emozione,
ma la più grande emozione è la vita e la gioia di vivere,
se hai la forza per un sorriso o per un ciao,
se hai la forza per una stretta di mano o per un abbraccio,
se hai la forza per danzare, su un prato in fiore,
o udir lo stormire di foglie,
come scrive il poeta,
se hai la forza per contare le stelle del cielo
e dire: ti amo, amore mio,
se hai la forza per sollevare la Terra
e gridare: non è giusto! Viva la libertà!
Se hai la forza per sorreggere tua madre e tuo padre, oramai vecchi e stanchi,
se hai la forza per piangere e  pregare, in silenzio,
e poi rialzarti,
e cercare l’orizzonte, e l'alba di un nuovo giorno.

Deve essere la vita e il rispetto per la vita,
anche se non ce la fai più,
anche se oramai hai la forza per una sola parola: basta.
Perché la vita non è tua,
è di tuo Padre e di tua Madre, che te l’hanno donata,
e la devi amare, sempre.
Non dimenticarlo mai, figlia mia!
Grazie, papà.


Claudio Arditi

Poesie recitate da grandi attori italiani

Poeti Classici - Rudyard Kipling - Se

Recita Alberto Lupo (il testo )--Il video
Se riuscirai a non perdere la testa, quando tutti
intorno a te la perdono, e ti mettono sotto accusa;
se riuscirai ad avere fiducia in te stesso,
quando tutti dubitano di te,
ma a tenere nel giusto conto il loro dubitare,
o essendo calunniato, a non rispondere con calunnia,
o essendo odiato, a non abbandonarti all'odio,
pur non mostrandoti troppo buono,
né parlando troppo saggio;
se riuscirai a sognare, senza fare dei sogni i tuoi padroni;
se riuscirai a pensare, senza fare dei pensieri il tuo fine;
se riuscirai, incontrando il successo e l'insuccesso,
a trattare questi due impostori allo stesso modo,
e vedere le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
e umiliarti, e ricostruirle con i tuoi strumenti oramai logori;
se riuscirai a sopportare di sentire le verità che hai detto, distorte da furfanti che ne fanno trappole per sciocchi;
se riuscirai a fare un solo fagotto delle tue vittorie, e a rischiarle in un solo colpo a testa o croce,
e perdere, e ricominciare da dove iniziasti, senza dire mai una parola su quello che hai perduto;
se riuscirai a costringere il tuo cuore, i tuoi nervi, i tuoi polsi a sorreggerti, anche dopo molto tempo che non te li senti più, ed a resistere, quando oramai in te non c'è più niente tranne la tua volontà che ripete, resisti!
Se riuscirai a parlare con la canaglia senza perdere la tua onestà, o a passeggiare con i Re senza perdere il senso comune,
se tanto nemici che amici non possono ferirti,
se tutti gli uomini per te contano, ma nessuno troppo;
se riuscirai a colmare l'inesorabile minuto con un momento fatto si sessanta secondi, tua è la Terra,
e tutto ciò che è in essa, e quel che più conta,
sarai un uomo, figlio mio!

Una bella mente

Una bella mente immagina le cose più grandi, vede e conosce le più piccole; ha pensieri elevati, vasti, giusti e comprensibili; nulla sfugge alla sua perspicacia che gli fa sempre scoprire la verità in mezzo alle oscurità che la nascondono agli altri.
Ma tutte queste queste qualità non possono impedire alla mente di sembrare ristretta e debole quando si lascia dominare dall'umore.
Una bella mente pensa sempre nobilmente, produce con facilità idee, gradevoli e naturali, le presenta nella luce migliore e le addobba di tutti gli ornamenti più adatti, capisce il gusto degli altri ed elimina dai suoi pensieri tutto ciò che è inutile o può risultare spiacevole.
Una bella mente è abile, spigliata, suadente, sa evitare e superare le difficoltà, adattarsi a tutti i desideri, capire le idee e il carattere degli interessati e, pur rispettando i loro interessi, far progredire e risolvere i suoi.
Una bella mente vede le cose nella giusta luce, le valuta per il loro effettivo merito, le sa affrontare dal lato più vantaggioso e persiste con tenacia nei suoi pensieri perché ne conosce tutta la forza e tutta la ragionevolezza.

Francois De La Rochefoucauld

Da quando ti ho incontrato

Lettera di un soldato: recita Arnoldo Foà
Ascolta, mio Dio.
Mi hanno detto che non esistevi
e io, come uno stupido,
ho creduto che avessero ragione.
L’altra sera
dal fondo di una voragine,
scavata da un cannone
ho visto il tuo cielo.
Di colpo mi sono accorto
che mi avevano imbrogliato.
Avessi preso almeno un po’ di tempo
per guardare le cose,
mi sarei accorto benissimo
che quelle persone si rifiutavano
di parlami della Tua verità.
Mi chiedo, mio Dio,
se ti andrebbe di stringermi la mano…
eppure sento che non ti sarà
difficile comprendermi.
È curioso che sia dovuto venire
in questo luogo d’inferno
per avere il tempo di vedere il Tuo volto.
Ti amo terribilmente
ecco quello che voglio che Tu sappia.
Tra poco ci sarà un orribile attacco.
Chissà, può darsi che proprio questa sera
io bussi alla Tua porta.
Noi due, fino a questo istante,
non siamo stati amici, e mi chiedo
se Tu mi aspetterai sulla soglia della Tua casa.
Lo vedi? Adesso piango.
Sì, proprio io, piango come un bambino.
Se ti avessi conosciuto prima…..
È l’ora! Bisogna che vada.
È strano, da quando ti ho incontrato
non ho più paura di morire,
arrivederci!

E' l'amore
Tagore Rabindranath

Recita Arnoldo Foà
Tutto il cielo tu sei, sei il mio nido.
Nel nido v’è il tuo amore
che l’anima incatena
coi suoni, coi profumi, coi colori.
Il mattino vi viene
col suo cesto d’oro,
e reca nella destra la ghirlanda
della bellezza a incoronare il mondo.
E la sera vi viene
per praterie deserte d’animali,
e reca nella destra l’urna d’oro
della pace, onde il mondo abbeverare.
Ma qui, dove si stende l’infinito,
v’è solo luce candida, splendore,
dove l’anima s’apre come un’ala.
Qui la notte ed il giorno più non sono,
nessuna voce suona.
Ed è l’amore.

L’infinito
Giacomo Leopardi

Recita Nando Gazzolo
Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma salendo e rimirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare.

 

Lentamente muore
Pablo Neruda

Recita Nando Gazzolo
Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e non cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Lentamente muore chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle
che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all’errore e ai sentimenti.
Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza
per l’incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette
almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Lentamente muore
chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o
della pioggia incessante.
Lentamente muore
chi abbandona un progetto
prima di iniziarlo,
chi non fa domande
sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde
quando gli chiedono
qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo
di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.


Ricorda
Joy Harjo

Recita Arnoldo Foà
Ricorda il cielo sotto cui sei nato,
impara tutte le storie delle stelle.
Ricorda la luna, apprendi chi è.
Ricorda il sorgere del sole all’alba,
il più potente momento del tempo.
Ricorda il tramonto
e l’andar verso la notte.
Ricorda la tua nascita,
e tua madre che lottò per darti forma e respiro.
Tu sei testimonianza della vita sua,
di quella di sua madre e così via.
Ricorda tuo padre.
Anch’egli è la tua vita.
Ricorda la terra di cui condividi la pelle:
terra rossa, terra nera,
terra gialla, terra bianca,
terra marrone, noi siamo terra.
Ricorda le piante, gli alberi,
il mondo animale,
che hanno come noi le loro tribù,
famiglie, storie.
Parla con loro, ascoltali.
Sono poesie viventi.
Ricorda il vento. Ricorda la sua voce.
Conosce l’origine dell’universo.
Ricorda che tu sei tutto il popolo
e tutto il popolo è te.
Ricorda che sei questo universo
e questo universo è te.
Ricorda che tutto è in movimento,
in crescita, tutto è te.
Ricorda che il linguaggio viene da tutto questo.
Ricorda la danza che è linguaggio,
che è vita.
Ricorda.

© Giugno 2011 - Progettato e realizzato da Claudio Arditi Ultimo aggiornamento Aprile 2020