SE UN PAESE SI TROVA A FARE I CONTI CON UNA CRISI CHE HA DIMENSIONI ALLARMANTI , OGNUNO DEVE FARE LA PROPRIA PARTE!


É solo un calcolo teorico che non tiene conto della distribuzione reale delle famiglie. In realtà le famiglie in Italia, dati Istat del 2013, sono circa 24.611.766. Secondo calcoli piuttosto attendibili, le famiglie che possiedono il 46,6 % della ricchezza sono circa 2.000.000, quindi la mia stima è per difetto!

L'Italia ha 60.000.000 di abitanti; il 10 % delle famiglie possiede il 46,6 % della ricchezza totale.
Ipotizzando che una famiglia sia composta da quattro persone, le famiglie sono circa 15.000.000.
Le famiglie più ricche risultano essere perciò: 15.000.000:10 (10%) = 1.500.000
Chiedendo ad ogni famiglia un contributo una tantum di 5000 euro, si otterrebbero: 1.500.000 × 5000 = 15 × 5 × 10^8 = 75 × 10^8 euro = 7.500.000.000 euro
(5000 euro sarebbero un contributo minimo ed ininfluente per loro!)
Forse non è un'idea del tutto peregrina! Vogliamo chiamarla ridistribuzione della ricchezza? Facciamolo pure!!!

Se un Paese si trova a fare i conti con una crisi che ha dimensioni e complessità allarmanti, come nel caso dell'Italia, non si può pensare di superarla attuando solamente riforme strutturali, magarie vocate da decenni, ma ci vuole altro: in casi del genere tutti devono fare la loro parte, non è pensabile che qualcuno ne rimanga escluso! Le iniziative che il governo ha posto in essere sono molto importanti ed è necessario che trovino al più presto piena attuazione: contenimento della spesa, famose ottanta euro nelle buste dei lavoratori, diminuzione dell'Irap per le imprese, ecc., ma altri, molti altri, mancano all'appello!

Il sistema bancario, per esempio: è vero, le banche hanno già un ruolo importante in quanto detengono una fetta consistente del debito pubblico, ma devono necessariamente partecipare in maniera più attiva consentendo ad imprese e privati di accedere al credito con relativa facilità. Uno spread piuttosto basso è un fatto molto positivo per il debito pubblico, ma anche per il debito che le banche hanno contratto con i loro clienti mediante emissioni di loro titoli (obbligazioni), e dunque hanno magini di intervento nel credito più ampi.

Coloro che possiedono ricchezza: non è pensabile che il 10 % delle famiglie italiane, in possesso del 46,6% della ricchezza dell'intero Paese, si senta al di fuori o venga tenuto fuori dall'emergenza. Un Paese nelle condizioni dell'Italia no se lo può permettere!

Coloro che, in vario modo, nella pubblica amministrazione, si impossessano di denaro che è frutto semplicemente di azioni scorrette: quel denaro illecito è una risorsa sottratta allo Stato ed anche ad una possibile utilizzazione sotto forma di investimento (magari per creare posti di lavoro), da parte di chi lo ha voluto o dovuto utilizzare per finalità "diverse".

Quelli (tantissimi) che, in varie maniere, occultano denaro in modo che lo Stato ne ignori completamente l'esistenza e quindi non ne possa reclamare una parte sotto forma di tassazione (che tale espediente venga chiamato evasione fiscale o si utilizzi un altro termine, è un dettaglio del tutto trascurabile; la sostanza è che una larghissima fetta della ricchezza nazionale semplicemente scompare, con danno gravissimo per la collettività). Vogliamo fare solo un esempio? Facciamolo: ci sono persone che hanno un impiego nel Pubblico e, evidentemente non appagati, anche nel privato, fornendo prestazioni per le quali hanno la faccia tosta di proporre l'opzione senza fattura e quella con fattura in modo che uno può scegliere liberamente e a proprio piacimento......!!!

Gli intollerabili sprechi di denaro nel Pubblico e le insopportabili sperequazioni tra chi vive con poche centinaia di euro al mese e chi beneficia di super stipendi e forse si trova in "qualche imbarazzo" nello scegliere il modo di utilizzarli!

Ripeto: se il Paese vuole superare la grave crisi in tempi ragionevoli, ha una sola strada, non fare sconti a nessuno!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
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